Eneide: Ascanio e il cervo di Silvia
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in legno
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sale studio, stanzino, scaffale 1, ripiano B
- Inventario
- PV 07575
- Materia e tecnica
- Legno di tiglio/ scultura/ intaglio/ doratura/ pittura
- Autore
- Ambito lombardo
- Datazione
- Primo quarto del XVI secolo
- Dimensioni
- cm 28,7 x 33 x 3,1
- Provenienza
- Collezione Tower-Wurts (1933)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Proveniente dalla collezione Wurts (inv. W 388), l'opera è scolpita a bassorilievo con scene relative alla ‘Storia di Troia', come avvisa una scritta in corsivo a matita sul retro. Più propriamente vengono illustrati alcuni episodi dell'Eneide. In questo rilievo, definito nella scheda ministeriale ‘scena di caccia al cervo', si vede l'episodio di Ascanio e il cervo di Silvia, contenuto nel VII libro dell'Eneide, v. 475 sgg. Nell'immagine è rappresentato il giovane Ascanio con un pileo sulla testa mentre insegue con una spada il cervo addomesticato caro a Silvia, figlia di Tirro, custode degli armenti reali di Latino; l'animale fugge verso la stalla, ove era accudito, che si scorge sullo sfondo; la ragazza accorre sollevando disperatamente il braccio destro, per richiamare l'attenzione degli altri pastori. Il ferimento del cervo, come sappiamo, è la prima scintilla, provocata da Giunone, che porterà, tempo dopo, allo scontro fatale fra Troiani e Rutuli. L'immagine si discosta dal testo virgiliano per quanto riguarda l'arma utilizzata dal figlio di Enea. In Aen., VII 497 infatti si legge: Ascanio curuo derexit spicula cornu; quindi non una spada ma una freccia scoccata con l'arco. La tavola scolpita fa parte di un gruppo di quattro rilievi che si presentano sotto forma di quadretti entro una cornice di legno modanato (qui cm 34,7x39): PV 7573, 7574, 7576. Difficile risalire all'originaria collocazione e dunque alla funzione di questi rilievi che per i caratteri stilistici sembrano riferibili al contesto lombardo del primo quarto del Cinquecento. Le indagini tecnico-scientifiche condotte nel 2009 dall'IVALSA-CNR di Firenze hanno permesso di identificare il legno utilizzato che risultata essere quello di tiglio (Tilia sp.).
Grazia Maria Fachechi
Bibliografia
Inedito