Beni Culturali Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma

Leone che assale uno stallone

Leone che azzanna un cavallo - Lion attacking a Horse
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Scultura in bronzo
Città
Roma
Luogo di conservazione
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Luogo di collocazione
Sala 17
Inventario
PV 09287
Materia e tecnica
Bronzo; lacca leggera rossastra fiorentina
Autore
Susini Giovan Francesco (1575 ca. - 1653)
Datazione
Fine del XVI - inizio del XVII secolo
Dimensioni
cm 25 x 33 x 25
Provenienza
Collezione Barsanti (1934)
Copyright immagine
SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma

Descrizione breve

Il gruppo del Leone che assale un Cavallo è ispirato da una scultura classica in marmo assai ammirata, che, nel tempo, ebbe varie collocazioni sul colle del Campidoglio. Le vicende dei vari gruppi di bronzo che proposero il Leone che assale uno stallone rimandano all'opera del Giambologna, della sua bottega, degli scultori suoi contemporanei che, con varie funzioni, furono in relazione con il maestro ed operarono a Firenze nello studio a Borgo Pinti. 
Dal Baldinucci apprendiamo che Giambologna, dopo essersi servito a Firenze del validissimo aiuto di Antonio Susini per il Monumento equestre di Cosimo I in Piazza della Signoria, utilizzandolo "per condurre i modelli, le forme e il getto, ed anche a rinettar[lo] e, poi al metterlo in opera, ... lo volle per compagno in ogni sua ricreazione, e particolarmente nel viaggio, ch' e' volle fare per tutta la Lombardia, e a Roma, dove gli fece copiare per sé le statue più meravigliose di quella città" (IV pp. 109-110). Dalla elaborazione delle ‘copie' del gruppo capitolino, eseguite intorno al 1580 da Antonio Susini seguendo le indicazioni del Giambologna, traggono origine i primi esemplari in bronzo del gruppo, di vario formato, del Leone che assale uno stallone. L'esemplare del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia corrisponde al modello eseguito da Antonio Susini prima del restauro del 1594, ma non si tratta di un'opera da ascrivere a lui che è il più rifinito e perfetto dei bronzisti attivi a Firenze al tempo del Giambologna, perché, se suo è il modello, sicuramente questa versione, per la qualità di alcuni particolari, non gli appartiene e deve ritenersi invece eseguita dal nipote Giovan Francesco Susini, figlio di suo fratello Piero. 
Per molti decenni sono stati esposti nel Museo di Palazzo Venezia, nella stessa sala dov'erano i due gruppi in catalogo di Giovan Francesco Susini, gli splendidi originali del Leone col cavallo e del Leone col toro, eseguiti da Antonio Susini, nella loro prima redazione, entrambi firmati, ma in maniera diversa. La vicinanza per lungo tempo nella stessa sala di Palazzo Venezia delle due coppie in bronzo di Antonio e di Giovan Francesco ha permesso di rilevare le forti differenze che le caratterizzano, cominciando da quella notevole delle dimensioni.

Pietro Cannata

Bibliografia

L. Pollak, Raccolta Alfredo Barsanti (Trecento-Settecento), catalogo della collezione, Bergamo 1922, n. 60 p. 86; A. Santangelo, Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 56; A. Radcliffe, The Robert H. Smith Collection. Bronzes 1500-1650, London 1994; A. Radcliffe - N. Penny, The Robert H. Smith Collection. Art of the Renaissance Bronze 1500-1650, London 2004.

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pagina creata il 15/01/2009, ultima modifica 15/11/2010