Ercole
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in bronzo
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 17
- Inventario
- PV 10774
- Materia e tecnica
- Bronzo/ patinatura/ lacca nera
- Autore
- Ambito padovano
- Datazione
- Metà XVI secolo
- Dimensioni
- cm 14,5
- Provenienza
- Colleizione Auriti (1963)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Per l'Ercole in catalogo è da notare che i rami della clava seguono la tecnica figurativa propria degli artisti padovani è: numerosi sono i ceppi d'albero spogliati dai rami, sui quali siedono adolescenti Cavaspina, Satiresse con i loro piccoli, Vulcani intenti a battere sulle loro incudini. La presentazione scelta in queste raffigurazioni di Ercole abbandona quella arcaica del mito, preferendo quella più dimessa di Ercole seguace del dio Bacco, scelta che gli ha fatto meritare l'appellativo di "grande beone", così che il gesto della mano destra è la naturale conseguenza della sua smoderatezza nel bere ed appare codificato nell'iconografia non solamente nell'antichità, ma prosegue anche in epoca moderna, caricato di significati alchemici. L'abilità dell'autore del bronzetto di Palazzo Venezia si manifesta nella modellazione del dorso massiccio del forzuto figlio di Giove, e nell'espressione da vecchio beone, con la testa inclinata sul petto e che volge verso destra lo sguardo bieco e fiero.
Pietro Cannata
Bibliografia
L. Planiscig, La Collezione Giacinto Auriti, Wien 1931, n. 6; A. Santangelo, Museo di Palazzo Venezia. La collezione Auriti, Roma 1964, p. 15; L. Martini, Piccoli Bronzi e Placchette del Museo Nazionale di Ravenna, Ravenna 1985, p. XLVIII.