Venere
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in bronzo
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 17
- Inventario
- PV 10783
- Materia e tecnica
- Bronzo/ patina bruna/ tracce di vernice nera
- Autore
- Ambito tedesco meridionale o Venezia
- Datazione
- 1550-1600 ca.
- Dimensioni
- cm 16.7x4x3.5
- Provenienza
- Collezione Auriti (1963)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
La Venere Auriti fu assegnata ad Alessandro Vittoria da Planiscig, che la confrontava con la cosiddetta Venere Nera del Metropolitan Museum di New York, opera criticamente controversa ma dallo studioso italo-austriaco ritenuta dell'artista trentino; eguale paternità è sostenuta da Santangelo, che avvicinò il bronzetto Auriti alla Diana del Kunstgewerbemuseum di Berlino firmata sulla base dal Vittoria, ed ancora considerò repliche inferiori di questa Venere gli altri esemplari del Landesmuseum di Karlsruhe, del Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra, del Bayerisches Nationalmuseum di Monaco.
Una versione della Venere, già appartenente alla Collezione di Paul Hatvany, apparsa sul mercato antiquario londinese, fu assegnata ad un artista del sedicesimo secolo veneziano o della Germania meridionale.
La rilevazione di certe durezze nella realizzazione del nudo femminile non appartengono ad un artista veneziano né sono proprie del Vittoria (spesso citato erroneamente nei cataloghi per questo bronzetto): la modellazione del bacino, allungato, gonfio e privo di modulazione riecheggia altre opere eseguite nella Germania Meridionale così come anche il gesto e l'atteggiamento appaiono derivati da disegni rinascimentali tedeschi.
Pietro Cannata
Bibliografia
L. Planiscig, La Collezione Giacinto Auriti, Wien 1931, n. 14; A. Santangelo, Museo di Palazzo Venezia. La Collezione Auriti, Roma 1964, p. 18.