Beni Culturali Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma

Pan

Pan
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Scultura in bronzo
Città
Roma
Luogo di conservazione
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Luogo di collocazione
Sala 17
Inventario
PV 09309
Materia e tecnica
Bronzo/ patina bruna/ lacca nera
Autore
Alessandri Andrea di Bartolomeo detto Il Bresciano (doc. 1564-1575, ante) attr.
Datazione
1564-1574
Dimensioni
cm 187x8x10
Provenienza
Collezione Barsanti (1934)
Copyright immagine
SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma

Descrizione breve

Pollak e Santangelo ritengono che il bronzetto Barsanti sia stato fuso a Venezia nel tardo Cinquecento e lo paragonano ad altri esemplari a  Vienna e a Bergamo, variamente assegnati a botteghe veneziane, fiorentine e tedesche. L' esemplare Barsanti ha caratteristiche tali da poter escludere con sicurezza una sua lavorazione in Germania ed indirizza ad una sua fusione a Venezia.
Si deve notare come il volto mostruoso,  caratterizzato dalla bocca aperta in una smorfia quasi un riso diabolico, è prossimo a quello ripetuto in un altro bronzetto di Palazzo Venezia dove sono Tre Vecchie Sfingi che sorreggono la base di un Candeliere, ora attribuito ad Andrea Bresciano (PV 9326).
La stessa espressione del viso, dove la bocca si apre ad arco segnata profondamente dalla stecca dell'autore, ritorna in  una serie di altre opere, studiate di recente da Charles Avery in un suo saggio su Andrea Bresciano, dove viene assegnato allo scultore un'altra immagine di Pan con il flauto ed un'altra differente versione, assai simile, dove lo stesso dio sorregge uno scudo con lo stemma della famiglia veneziana dei Cappello: si tratta di immagini di Pan, dalle forme possenti, a cui sembra possibile avvicinare qui anche il Pan di Palazzo Venezia ed alcune delle sue molte repliche. Anche nel bronzo di Palazzo Venezia il corpo di Pan è sproporzionato: ha ampie spalle e ventre pronunciato, ma è impostato su zampe caprine assai corte, che accentuano la natura animalesca del dio dei boschi e dei pascoli.

Pietro Cannata

Bibliografia

L. Pollak, Raccolta Alfredo Barsanti (Trecento-Settecento), Bergamo 1922, p. 121, n. 82; A. Santangelo, Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 28; H. Beck - D. Blume (a cura di) , Natur und Antike in der Renaissance, catalogo della mostra, Frankfurt am Main1985, n. 172 p. 469.

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pagina creata il 15/01/2009, ultima modifica 15/11/2010