Madonna in trono con Bambino
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in legno
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 12
- Inventario
- PV 01659
- Materia e tecnica
- Legno di pioppo/ scultura/ intaglio/ pittura
- Autore
- Ambito umbro-abruzzese
- Datazione
- Fine XIII secolo
- Dimensioni
- cm 56 x 20 x 12
- Provenienza
- Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo (1920)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Giunta a Palazzo Venezia dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo per cessione nel 1920 (sul retro è presente una scritta a matita che riporta il numero 2289), il pezzo, scolpito ad altorilievo, è costituito da un dossale cuspidato dipinto di rosso sui cui si staglia, intagliata a parte e poi a quello fissato con numerosi chiodi, la figura della Vergine, vestita di una tunica purpurea percorsa da puntini d’oro e di un mantello blu che scende dalla testa (sormontata da una corona intagliata nello stesso tronco) e sui cui sono disegnate due grandi stelle dorate visibili all’altezza delle spalle; assisa su un trono piuttosto basso, regge sul ginocchio sinistro il Bambino che stringe nella sua mano sinistra un libro, mentre con l’altra sfiora la mano della madre, che tiene un pomo, in un gesto che sorprendentemente rompe la freddezza dell’impianto generale dato dalla ieraticità delle due figure. Le piccole dimensioni dell’opera indicano una più che probabile destinazione d’uso privato di quest’opera che nell’intaglio piuttosto approssimativo (su cui è stesa una sottile preparazione in gesso) e nelle sproporzioni delle figure denuncia l’esecuzione da parte di un intagliatore poco attento. Castelfranco (1929-30) e poi Santangelo (1954) assegnano l’opera al contesto umbro dove appare assai diffusa a partire dall’epoca romanica in poi la tipologia dei dossali scolpiti con l’immagine della Vergine. L’impostazione delle figure, la tipologia dei volti e alcuni dettagli stilistici avvicinano altresì questo pezzo ad alcune testimonianze visibili nell’aquilano, in particolare alla cosiddetta Madonna dei Bisognosi della Parrocchiale di Colli (AQ). L’opera, restaurata recentemente dall’ICR di Roma, che ne ha anche identificato la specie legnosa costituente, che risulta essere il pioppo, versa in cattive condizioni conservative soprattutto a causa della perdita di alcuni elementi strutturali (naso, piedi, calotta cranica della Vergine).
Grazia Maria Fachechi
Bibliografia
G. Castelfranco, Madonne romaniche in legno, in “Dedalo”, X, 1929-30, p. 778; A. Santangelo (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 17.