Beni Culturali Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma

Madonna con Bambino e sant'Enrico

Ubaldo Gandolfi, La Vergine col Bambino e Sant'Enrico - Virgin and Child with St. Henry
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Scultura in terracotta
Città
Roma
Luogo di conservazione
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Luogo di collocazione
Sala 26
Inventario
PV 00129
Materia e tecnica
Terracotta/pittura
Autore
Gandolfi Ubaldo (1728-1781)
Datazione
Prima metà XVIII secolo
Dimensioni
cm 44.5 x 28.5 x 17.5
Provenienza
Alfredo Ferrando (1919)
Copyright immagine
SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma

Descrizione breve

La storia materiale di questo modello ha inizio nel 1911 quando fu acquistato con l'attribuzione a Gian Lorenzo Bernini per la Regia Galleria d'Arte Antica presso l'antiquario Alfredo Ferrando, la cui bottega era sita a Roma in via del Babuino. L'oggetto fu preso in carico soltanto il 30 gennaio del 1919 e inventariato con il numero 129 da Federico Hermanin, che ne riconobbe l'iconografia e ne rettificò anche la paternità assegnandolo ad Alessandro Algardi. Esposto alla Mostra di Roma seicentesca del 1930, il pezzo è stato successivamente pubblicato da Santangelo (1954) che ha messo in dubbio la pertinenza algardiana riferendolo comunque ad un "maestro bolognese, a lui strettamente legato". L'attribuzione al pittore e plasticatore felsineo Ubaldo Gandolfi si deve a Claudia Fiocchetti che ha studiato l'opera in occasione del restauro e ne ha resi noti i risultati in un articolo del 2007. La rimozione di una vernice marrone piuttosto scura, stesa su tutta la superficie forse prima dell'ingresso al museo, ha riportato alla luce le tracce di un'originaria e vivace policromia che andava dal blu del mantello della Vergine, al rosso arancio della sua veste e del manto di Sant'Enrico, fino al marrone dei capelli del Bambino e dell'angelo. La composizione è concepita come una sorta di alto rilievo, con la parte tergale non scolpita, e con le figure che si stagliano a tutto tondo su un'ideale parete di fondo, quasi si trattasse di una pala d'altare. Questo accento delicatamente pittorico, unito all'evidente pertinenza dell'opera all'ambito artistico bolognese della metà del Settecento, ha portato Fiocchetti (2007) a formulare l'ipotesi attributiva ad Ubaldo Gandolfi, ipotesi sostenuta con validi confronti stilistici e di contesto.

Cristiano Giometti 

Bibliografia

A. Santangelo (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 81; C. Fiocchetti, "Addenza alla rpduzione plastica di Ubaldo Gandolfi: il bozzetto in terracotta di Palazzo Venezia Madonna con bambino e sant'Enrico", Studi romani, LV, 1-2, 2007, pp. 170-187
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pagina creata il 15/01/2009, ultima modifica 15/11/2010