Madonna del Latte
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in legno
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 4
- Inventario
- PV 01482
- Materia e tecnica
- Legno di pioppo/ scultura/ pittura/ doratura
- Autore
- Ambito marchigiano
- Datazione
- Fine XIV secolo
- Dimensioni
- cm 153x42.5x43; corona: Ø cm 23.5, h cm 10
- Provenienza
- San Demetrio ne' Vestini; Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo (1920)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
La scultura proviene dalla chiesa di S. Giovanni di San Demetrio ne’ Vestini (AQ), come la Vergine Annunciata oggi custodita nello stesso Museo. Raffigura la Madonna in trono col Bambino seduto sul suo ginocchio destro, di tre quarti ma col viso di fronte all’osservatore, mentre tocca il seno scoperto della madre, intenta invece a offrirgli un pomo, secondo un’iconografia, quella della Madonna del Latte, assai diffusa anche nella scultura lignea: si pensi al magnifico esemplare di Andrea Pisano custodito presso il Museo di San Matteo a Pisa. Rispetto a questo, però, manca qui ogni accento di intimità tra i due che invece dialogano unicamente e separatamente con il fedele. Ieratica e impassibile, la Vergine, dall’incarnato chiarissimo, ottenuto da una mistura di biacca e cinabro, indossa una tunica rossa, forse una lacca, coperta da un lungo manto dorato con l’interno in verde “che scende in capricciose pieghe di sapore assai gotico sino ai piedi” (Hermanin, 1948); il Bambino invece veste di bianco e di un drappo arancione, costituito da minio (analisi FORS dell’ICVBC-CNR di Firenze e XRF del Laboratorio Mida di Roma). Hermanin assegna la scultura ad un maestro abruzzese del Trecento (1948), mentre Santangelo (1954), pur definendola genericamente dell’Italia centrale, la confronta giustamente con opere marchigiane, come la Madonna della chiesa del Suffragio a Offida e quella di S. Biagio in Caprile a Campodonico (Fabriano), nonché con gli affreschi della stessa Offida, datandola alla fine del XIV secolo. Fino a qualche decennio fa, la Vergine era esposta nel Museo con una corona posticcia, che ancora si conserva nei depositi. Le indagini scientifiche condotte nel 2009 dall’IVALSA-CNR di Firenze hanno permesso di identificare la specie legnosa utilizzata che è risultata essere il pioppo (Populus sp.).
Grazia Maria Fachechi
Bibliografia
F. Hermanin, Il Palazzo di Venezia, Roma 1948, p. 267; A. Santangelo (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 69