Angelo reggidrappo
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in legno
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Deposito sculture lignee
- Inventario
- PV 07976/2
- Materia e tecnica
- Legno di tiglio / scultura / intaglio
- Autore
- Ambito tedesco
- Datazione
- 1450-1475 ca.
- Dimensioni
- cm 87 x 32,5 x 10
- Provenienza
- Collezione Tower-Wurts (1933)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Proveniente dalla collezione Wurts (W 1187), l'opera raffigura un angelo senza ali (in coppia con un altro, identificato dal numero PV 7976/1, leggermente variato nell’espressione del volto e nel vestito che indossa) mentre sorregge un lungo drappo davanti a sé, di poco increspato nella parte superiore e terminante in basso con una frangia. I morbidi riccioli che incorniciano il dolce viso dagli occhi chiusi e leggermente inclinato sono trattenuti da una fascia sulla fronte. Santangelo (1954) avvicina questi due angeli alle opere di Hans Multscher da Ulm (Algäu 1400 ca. – Ulm 1467), il quale lavorò molto anche in Alto Adige, realizzando angeli dello stesso tipo nell’altare ligneo della Parrocchiale di Vipiteno/Sterzing (cfr. J. Weingartner, Die Kunstdenkmäler Südtirols, Bozen-Innsbruck 1923, vol. I, fig. 29); inoltre li assimila ad altri tre angeli del Museo di Norimberga, con i quali formerebbero addirittura una stessa serie. Scolpito a bassorilievo e proveniente da un altare, inserito in una composizione della quale è difficile ipotizzare il soggetto, l’angelo mostra caratteri stilistici assai più prossimi a quelli di un angelo che suona il salterio esposto nel Metropolitan Museum di New York, attribuito a uno scultore della valle del Medio Reno tra il 1460 e il 1480. La scultura, in cui è andata quasi del tutto perduta la policromia, si è spezzata in due all’altezza dei fianchi dell’angelo. Le indagini tecnico-scientifiche condotte nel 2009 dall’IVALSA-CNR di Firenze hanno permesso di identificare il legno utilizzato che risultata essere quello di tiglio (Tilia sp.).
Grazia Maria Fachechi
Bibliografia
A. Santangelo (a cura di), Museo di Palazzo Venezia. Catalogo delle sculture, Roma 1954, p. 71