Allegoria dell'Inverno

- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in terracotta
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 23
- Inventario
- PV 13264
- Materia e tecnica
- Terracotta
- Autore
- Rusconi Camillo (1658-1728)
- Datazione
- 1711
- Dimensioni
- cm 31 x 19 x 19
- Provenienza
- Collezione Cavaceppi (1799); collezione Torlonia (sec. XIX, ultimo quarto); collezione Gorga (1948)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Il giovane Camillo Rusconi all'inizio degli anni Novanta del secolo, plasmò una terracotta "rappresentante un putto con un grappolo d'uva in mano, e sedente sopra un masso dove posati erano più grappoli della medesima" (Baldinucci 1728-30, pp. 90-91). Su consiglio dell'amico Carlo Maratti che molto apprezzò quell'opera, Rusconi la tradusse in un marmo alto quattro palmi (cm 90 ca.) che fu subito acquistato dal marchese Niccolò Maria Pallavicini. Poiché la presenza dell'uva poteva suggerire l'allegoria autunnale, lo scultore pensò di completare la serie con le altre tre stagioni che andarono ugualmente ad impreziosire la sala dell'appartamento nobile della dimora di Pallavicini a via dell'Orso. Tuttavia, già verso il 1730, le quattro Stagioni erano giunte in Inghilterra dove furono acquistate per 4000 scudi da re Giorgio I per la Galleria di Kensington Palace. Di questa fortunata serie, ed in particolare della figura dell'Inverno, si conoscono alcuni modelli, diversi tra loro per dimensioni e scelta dei particolari. Quello di Palazzo Venezia può essere considerato un bozzetto preparatorio in cui lo scultore volle fissare le linee generali della composizione senza troppo curare la definizione e la rifinitura dei dettagli. I segni della stecca dentata, passata rapidamente sul materiale, sono ben visibili e solcano le superfici della roccia alla base, i risvolti del manto e i capelli del putto, lavorati a masse contrapposte. La perdita di un brano del drappo svolazzante e del piedino destro della figura non inficia la delicatezza già settecentesca dell'insieme (Barberini 1991).
Cristiano Giometti
Bibliografia
A. Ciechannowiecki, Paintings and Sculptures of the Baroque. Autumn Exhibition, Heim Gallery, London 1970, p. 27; M. G. Barberini (a cura di), Sculture in terracotta del Barocco romano. Bozzetti e modelli del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, catalogo della mostra, Roma 1991, p. 66; C. Gasparri, O. Ghiandoni, Lo studio cavaceppi e le Collezioni Torlonia, in "Rivista dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte", XVI, 1993, p. 226; M. G. Barberini e C. Gasparri (a cura di), Bartolomeo Cavaceppi scultore romano (1717-1799), catalogo della mostra, Roma 1994, p. 121; O. Ferrari e S. Papaldo, Le sculture del Seicento a Roma, Roma 1999, p. 509; F. Martin, in G. Cucco (a cura di), Papa Albani e le arti a Urbino e Roma 1700-1721, catalogo della mostra, Venezia 2001, pp. 297-298, n. 134, C. Vigliarolo, Allegoria dell'inverno, in M. G. Barberini e M. S. Sconci (a cura di), Guida al Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Roma 2009, p. 89