Beni Culturali Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della città di Roma

Testa di santa Teresa d'Avila

Gian Lorenzo Bernini, Testa di Santa Teresa d'Avila - Head of St. Teresa of Avila
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Scultura in terracotta
Città
Roma
Luogo di conservazione
Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Luogo di collocazione
Sala 21
Inventario
PV 13270
Materia e tecnica
Terracotta/ patinatura
Autore
Bernini Gian Lorenzo (1598-1680) e bottega
Datazione
1650 ca.
Dimensioni
cm 30x18x11
Provenienza
Collezione Gorga (1948)
Copyright immagine
SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma

Descrizione breve

L'opera, in terracotta chiara, ritrae l'estatica espressione di Santa Teresa d'Avila e riproduce  al dettaglio, anche nelle misure (riportate in Cannata 1999), il volto della figura scolpita da Bernini sull'altare della cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria. Proprio questa puntuale coincidenza dimensionale rilevata in occasione del restauro del 1998-1999 (funzionario responsabile Livia Carloni), unita ad un trattamento della superficie troppo rifinito e alquanto estraneo alla tecnica più esuberante del maestro, rende assai arduo specificarne la funzione nel contesto del processo creativo e identificarne l'autore. Un modello per il tableau vivant d'altare si trova all'Hermitage di San Pietroburgo (inv. 619): proveniente dalla collezione dell'abate veneziano Filippo Farsetti, l'opera è giudicata dalla critica con pareri discordi. Mentre Androsov ne esalta l'eccezionale qualità e l'estrema compiutezza dei dettagli, Fagiolo dell'Arco, Khun, Bacchi e soprattutto Lavin trovano proprio in questa eccessiva puntualità un motivo di dubbio sulla reale pertinenza berniniana dell'opera. Allo stesso modo, come detto, la testa di Santa Teresa di Palazzo Venezia lascia aperti numerosi interrogativi a cui Cannata (1999; 2003) e poi Schutze (2005) hanno cercato di dare qualche risposta. Gli studiosi hanno osservato che proprio la modellazione levigata del pezzo rappresenta un grosso ostacolo all'attribuzione ed ha proposto che l'opera, realizzata all'interno della bottega, possa essere servita come "prova per verificare direttamente nella cappella gli effetti della composizione e della luce". Se il volto della santa è stato veramente eseguito per provarne l'efficacia nella sua destinazione finale, ed è quindi stato concepito come un modello in grande, stupisce l'utilizzo della terracotta laddove solitamente tali modelli venivano realizzati in stucco, la cui colorazione, peraltro, è assai più prossima a quella del marmo. L'unico confronto può essere istituito con il volto di Proserpina del Cleveland Museum of Art (inv. 68101) che, pur presentando un analogo trattamento superficiale, è di dimensioni assai ridotte - circa la metà - ed anche per questo risponde pienamente alle caratteristiche di un modello. L'opera in esame, proprio per la diretta corrispondenza con il marmo della cappella Cornaro, potrebbe dunque essere una esercitazione accademica, ipotesi che comunque non chiarisce la palmare coincidenza delle misure con la figura in Santa Maria della Vittoria.

 Cristiano Giometti

 

Bibliografia

P. Cannata, Gian Lorenzo Bernini (attribuito). Testa di Santa Teresa d'Avila, in M. G. Bernardini e M. Fagiolo dell'Arco (a cura di), Gian Lorenzo Bernini. Regista del Barocco, catalogo della mostra, Milano 1999, pp. 350-351, n. 66; P. Cannata, Gian Lorenzo Bernini (attribuito). Testa di Santa Teresa d'Avila, in G. Morello (a cura di), Visioni ed estasi. Capolavori dell'arte europea tra Seicento e Settecento, catalogo della mostra, Milano 2003, pp. 229-230; S. Schutze, 257.Kopf der hl. Theresa von Avila, in Barok im Vatikan. Kunst und Kultur im Rom der Päpste II 1572-1676, catalogo della mostra, Lipsia 2005, p. 414

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pagina creata il 15/01/2009, ultima modifica 15/11/2010