Cherubino

- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in terracotta
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sala 21
- Inventario
- PV 13297
- Materia e tecnica
- Terracotta/ patinatura/ pittura
- Autore
- Ambito romano
- Datazione
- XVII secolo
- Dimensioni
- cm 32x30
- Provenienza
- Collezione privata Evan Gorga (1948)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Il piccolo rilievo raffigura un Cherubino con la caratteristica iconografia del volto di bambino inquadrato da 4 alette. La delicatezza del modellato traduce al meglio la rappresentazione divina in forme umane, nel sembiante gentile ed assorto di bambino, con i capelli ondulati e come mossi dal vento. Lo scultore crea una sorta di solco tra la faccetta del cherubino e le ali che si dispongono a creare una cornice romboidale. L'intera superficie dell'opera è inoltre ricoperta di una patina rosa chiaro, mentre l'impasto della terracotta è dello stesso colore ma di tonalità più intensa. La difficoltà di contestualizzare un'opera del genere all'interno del catalogo di uno scultore è impresa assai ardua per la serialità di questo tipo di produzione, largamente utilizzata con le più svariate funzioni decorative. L'unica notazione critica della terracotta in esame si deve a Cannata (2007) il quale sottolinea l'estrema vaghezza della composizione e, pur ravvisandovi alcuni tratti della plastica algardiana, esclude la paternità del maestro bolognese per la scarsa intensità patetica dell'espressione della figura. In effetti una certa eco dei volti angelici di Algardi vi si ravvisa, ma proprio l'affievolirsi dell'espressività in favore di una grazia più esteriore inducono a spostare la datazione della scultura verso la fine del Seicento.
Cristiano Giometti
Bibliografia
P. Cannata, Head of a Seraph, in F. Buranelli e R.C. Dietrick (a cura di), Between God and Man: Angels in Italian Art, catalogo della mostra, Jackson 2007, p. 144