Eneide: il cavallo di Troia
- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Scultura in legno
- Città
- Roma
- Luogo di conservazione
- Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
- Luogo di collocazione
- Sale studio, stanzino, scaffale 1, ripiano B
- Inventario
- PV 07576
- Materia e tecnica
- Legno di tiglio/ scultura/ intaglio/ doratura
- Autore
- Ambito lombardo
- Datazione
- Primo quarto del XVI secolo
- Dimensioni
- cm 28,5 x 32,7 x 3,2
- Provenienza
- Collezione Tower-Wurts (1933)
- Copyright immagine
- SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Descrizione breve
Proveniente dalla collezione Wurts (W 388), l'opera è scolpita a bassorilievo con scene relative alla ‘Storia di Troia', come avvisa una scritta in corsivo a matita sul retro. Più propriamente vengono illustrati alcuni episodi dell'Eneide. In questo rilievo è l'episodio del II libro dell'Eniede, relativo all'introduzione fra le mura di Troia del cavallo ligneo costruito dagli Achei. In particolare sembra che qui siano visualizzati i vv. 232-238: ducendum ad sedes simulacrum orandaque diuae / numina conclamant. / diuidimus muros et moenia pandimus urbis. / accingunt omnes operi pedibusque rotarum / subiciunt lapsus, et stuppea uincula collo / intendunt; scandit fatalis machina muros feta armis. Si vede infatti sullo sfondo l'apertura praticata nelle mura di Troia per far passare il cavallo, mentre i Troiani, applicatevi ruote e cinghie, lo trascinano dentro. Sulla destra notiamo un guerriero barbuto e munito di scudo, che discute con un altro guerriero glabro, il quale indica col braccio il cavallo: quest'ultimo potrebbe essere una delle rare attestazioni di Sinone, che sta convincendo Priamo ad accogliere entro le mura il simulacro ligneo (cfr. G.M. Fachechi, Iconografie virgiliane nei mosaici medievali: il caso di Sinone, in Atti del IX Colloquio dell'Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Aosta, 20-22 febbraio 2003, a cura di C. Angelelli, Ravenna 2004, pp. 519-528). La tavola scolpita fa parte di un gruppo di quattro rilievi che si presentano sotto forma di quadretti entro una cornice di legno modanato (qui cm 34,8x39,3): PV 7573, 7574, 7575. Difficile risalire all'originaria collocazione e dunque alla funzione di questi rilievi che per i caratteri stilistici sembrano riferibili al contesto lombardo del primo quarto del Cinquecento. Le indagini tecnico-scientifiche condotte nel 2009 dall'IVALSA-CNR di Firenze hanno permesso di identificare il legno utilizzato che risulta essere quello di tiglio (Tilia sp.).
Bibliografia
Inedito